Ginetto, il cuciniere

Ginetto non sai mai cosa pensa.

Ci sono quelli gli occhiali perennemente calcati sugli occhi, spesso sotto il suo cappello scozzese, che fanno da filtro.

Ma ti da sicurezza vederlo sempre indaffarato.

È raro vederlo con le mani in mano.

Il suo approccio alla vita credo sia quello.

Mai star fermo.

Lo incontriamo in un giorno in cui il sole fatica a bucare le nubi in quel salone della cooperativa che spesso l’ha visto protagonista come cuoco.

Anche nel momento in cui dobbiamo intervistarlo percorre la sala a grandi passi almeno trenta volte, sistema il frigo, entra in cucina, da un occhiata ai bidoni per vedere se è tutto a posto.

E poi c’è quel sorriso sornione e bonario che spesso si intravede sulla sua bocca.

Lo stesso che gli si deve esser dipinto quel lontano giorno in cui comparve la sua foto su un web magazine la cui didascalia lo scambiava per Umberto Eco.

Il sorriso di un ragazzo che si diverte in quello che fa e, quando lo intervistiamo, capiamo che è proprio così, per questo molta parte dei suoi racconti verte sui giochi di strada.

Divertitevi ad ascoltarla.

Ginetto non sai mai cosa pensa.

Ci sono quelli gli occhiali perennemente calcati sugli occhi, spesso sotto il suo cappello scozzese, che fanno da filtro.

Ma ti da sicurezza vederlo sempre indaffarato.

È raro vederlo con le mani in mano.

Il suo approccio alla vita credo sia quello.

Mai star fermo.

Lo incontriamo in un giorno in cui il sole fatica a bucare le nubi in quel salone della cooperativa che spesso l’ha visto protagonista come cuoco.

Anche nel momento in cui dobbiamo intervistarlo percorre la sala a grandi passi almeno trenta volte, sistema il frigo, entra in cucina, da un occhiata ai bidoni per vedere se è tutto a posto.

E poi c’è quel sorriso sornione e bonario che spesso si intravede sulla sua bocca.

Lo stesso che gli si deve esser dipinto quel lontano giorno in cui comparve la sua foto su un web magazine la cui didascalia lo scambiava per Umberto Eco.

Il sorriso di un ragazzo che si diverte in quello che fa, e quando lo intervistiamo capiamo che è proprio così, per questo molta parte dei suoi racconti verte sui giochi di strada.

Divertitevi ad ascoltarla.

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