Rafael, il calzolaio

Rafael ha un negozio che da sulla piazza.

Una sola vetrina su cui campeggia scolorita la scritta “Rinascere”.

Se gli si chiede il perché di quel nome le risposte saranno molteplici, una la potete ascoltare nell’intervista, l’altra, ce l’ha detta a telecamere spente, e racconta di un passato lontano in Bolivia, in cui faceva il corridore, poi smise ma una volta, più per se stesso, ci riprovò e seppur era dato per morto arrivò secondo.

E si sentì rinascere.

Il suo negozio è ingombro di calzature di ogni foggia e colore, e di macchinari che continuano a girare come le pale del ventilatore nell’angolo in fondo.

A sol guardare i suoi occhi vedi che è una persona di cuore e osservando le sue mani che si muovono agilmente sopra tomaie e ritagli di cuoio vedi che è uno che ci mette passione in quello che fa.

Passione che traspare anche dal cuore di cartone che ha cucito sul suo grembiule e che durante l’intervista toccherà spesso.

Rafael nell’esprimersi spesso mischia italiano e spagnolo, ma è una persona così limpida che tutto quello che esce dalla sua bocca è ugualmente chiaro.

Come potrete notare dalla sua intervista.

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