
Rachid, il sorriso
Rachid ci accoglie all’ingresso dei loft di via Tucidide.
E sorride.
In quei denti bianchi, in quella faccia liscia e solare c’è dentro un mondo, un universo che abbraccia e riscalda un amore senza fine.
E, mentre ci fa da Cicerone lungo i viali di quel villaggio nel villaggio che sono le case sorte dentro le mura della vecchia fabbrica della Richard Ginori, sentiamo che i brividi portati da questo anomalo, gelido Settembre vengono spazzati via.
È un rasta e tutto lo dimostra, il sorriso, l’atteggiamento aperto verso il mondo.
Per Rachid, l’abbiamo capito dalle sue belle parole, bisogna cogliere a cuore aperto tutte le possibilità che ti capitano, senza paura ma con il coraggio di saper affrontare tuttociò che ti può capitare.
A casa sua, ci fa mettere a nostro agio, da bravo padrone di casa ci offre un tè alla menta marocchino e discorriamo del più e del meno.
Poi iniziamo l’intervista.
Non abbiamo paura ad ammettere che in alcuni punti dei brividi ci hanno toccato, che abbiamo trattenuto a stento le lacrime.
Non perché ciò che ci racconta è tragico, tutt’altro, ma per la gioia di sentire certe parole, dall’amore che sprigiona, dalla bellezza di ciò che dice.
Speriamo, che tutto ciò tocchi anche voi…